Al Teatro Menotti di Milano viene riproposto lo Spettacolo Vincitore del
Premio Nazionale Franco Enriquez 2019, sezione migliore adattamento e
regia: “Uccelli” di Aristofane, a cura di Emilio Russo.
Così come delinea Emilio Russo, si tratta di: “…un racconto senza tempo,
attualizzato nel linguaggio, tra Cervantes, G.Orwell e A. Jarry, ma anche
Totò…”; e poi: “…un racconto/viaggio dei due profughi alla ricerca della città e
della vita ideale…”.

E infatti la vicenda è questa: due cittadini ateniesi, Pisetero ed Evelpide,
lasciano la polis alla ricerca (utopica?) di un luogo lontano dalle istituzioni e
dalle regole del vivere sociale, che più non tollerano.
Propongono il progetto agli uccelli, più antichi di Crono e dei Titani, al
tempo in cui erano sovrani di un universo libero da leggi, crimini e misfatti.
Gli uccelli inizialmente non sono disponibili a fondare una città nel cielo, – a
metà tra gli dei e gli uomini; infine accettano, dando così inizio alla
“costruzione”.
Pisetero sarà nominato successore di Zeus e sposerà Regina, la donna che ha il
potere dei fulmini.
Il testo da cui “discende” lo spettacolo risale ad Aristofane.
L’opera vide le scene per la prima volta nel 414 a. C.
Nubicuculia (tale è il nome dato al nuovo regno) e i personaggi che lì abitano e
che vediamo agire e interagire, come uccelli – o esseri dotati di ali –
rappresentano una grande varietà di volatili, fino al numero 24, mentre l’upupa
ha caratteri più umani.
La commedia di Aristofane è la più lunga e la più ricca di lirismo.
Questa nota lirica scorre lungo l’intero spettacolo, in una miscela onirica di
sogno e di ironia.
I personaggi sono interpretati dai giovani attori con grande, intensa efficacia,
proprio tutti.
Pisetero è un Don Chisciotte ante litteram (ma dotato anche di furbizia e senso
pratico), con al seguito Evelpide, un suo personale Sancho Panza, stralunato e
fedele.
I costumi, dal taglio e dallo stile moderno, ma che sembrano venuti da chissà
quale mondo; le immagini/ombre proiettate a tratti sul fondo, le piume che si si
disperdono e volano…il canto ieratico di Camilla Barbarito: tutto contribuisce
a immergerci in un sogno…che in fondo appartiene a tutti.
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Uccelli
dall’opera di Aristofane
Adattamento e regia: EMILIO RUSSO
Assistente alla regia: CLAUDIA DONADONI
Scene: LUCIA RHO
Costumi: PAMELAAICARDI
Luci: MARIO LOPREVITE
Interventi di teatro d’ombra: COMPAGNIA CONTROLUCE
Produzione: TIEFFE TEATRO
Al TEATRO MENOTTI di MILANO
Dal 01/2 al 11/2
